“Nessun essere umano indifferente al cibo è degno di fiducia”

M. V. Montalbán


6 maggio 2013

I fiori… nel piatto!


Anche se un po’ in ritardo, la primavera è arrivata e le fioriture sono iniziate.
Molti dei fiori che sbocciano a primavera, oltre che belli e profumati, sono anche commestibili, da provare mettendo in pratica qualche nuova ricetta, che può essere un antipasto o un dessert.
Nel tempo è andata perduta l’abitudine di raccogliere fiori direttamente dalla natura per consumarli a tavola, ma questa era una pratica tipica della civiltà cinese, romana e greca.
Ad oggi, gli unici fiori che fanno parte della quotidianità dei nostri piatti, sono i fiori di zucca, i fiori del rosmarino e lo zafferano.




Non tutti i fiori sono commestibili.
E’ necessario quindi fare attenzione alla scelta dei fiori quando vengono colti perché non tutti possono essere usati per preparazioni culinarie, ed anzi, mangiare determinati fiori può essere mortale!

Qualche raccomandazione:
1)  Mangia solo i fiori che si è sicuri di poter consumare;
2)  Evita di consumare i fiori del vivaista o del fioraio poiché trattati con pesticidi e altri agenti chimici;
3)  Non cogliere fiori presenti in parchi pubblici e per strada;
4)  Consuma solo i petali, non i pistilli, né i gambi;
5)  Evitare di consumarli se sono accertate allergie a qualche tipo di fiore



Quali fiori mangiare?
Aneto (con sapore simile all’erba)
Angelica (simile alla liquirizia)
Borragine (sa di cetriolo)
Calendula (dal gusto piccante e pepato)
Camomilla (tipica per tisane, dal sapore dolce)
Cerfoglio (simile all’anice)
Citrus (fiori di arancio, limone, pompelmo, lime)
Crisantemo (piccante, pungente e un po’ amaro)
Dente di leone (o Tarassaco, i cui boccioli possono essere conservati sott’aceto. Il gusto è simile a quello dei capperi)
Fiordaliso (da evitare il gambo e preferire i fiori)
Garofano (dai petali dolci)
Gelsomino (da usare nel tè o per dolci come le frittelle di gelsomino)
Lavanda (per piatti dolci e salati)
Lilla
Margherita (più per guarnire i piatti che per insaporirli)
Rosa (ideali in tè, dolci e marmellate. Più scura è la rosa, più marcato il sapore)
Trifoglio (con sapore delicato, di liquirizia)
Viola (sapore simile alla menta, ideale per insalata, pasta, frutta e bibite)

….e tanti, tanti altri!



Come pulirli?
Lavare i fiori sotto acqua corrente uno per uno, con un getto ovviamente non troppo forte, farli poi sgocciolare e asciugare bene.
Rimuovere pistilli e gambi, che potrebbero alterare il gusto dei piatti.
Fiori da evitare 
Agrifoglio, Anemone, Azalea, Belladonna, Camelia, Castano d’India, Ciclamino, Euforbia, Mughetto, Narciso, Oleandro, Ortensia, Rododendro… 
e altri ancora 


Una ricetta…


Risotto di viole
Per 4 persone
Riso g 350, viole 1 mazzo, ½ litro di brodo vegetale, 70 ml di prosecco, olio extravergine d’oliva, 1 scalogno, sale e pepe

Fare appassire lo scalogno in due fili d’olio. Unire il riso e tostarlo per due minuti. Bagnare con il prosecco e farlo sfumare.
Unire un mestolo di brodo alla volta  e portare a cottura il riso, per poi regolare di sale e pepe.
Mantecare il risotto con dell’olio extravergine d’oliva e aggiungere i petali di viole, mescolare appena e servire.
Buon appetito!
(da Fiorfiore in Cucina – rivista mensile)





Fonti: Slow Food 

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